Home > Sicurezza > 1° Forum Nazionale sulla Portualità e la Logistica: le conclusioni di Ennio Cascetta

1° Forum Nazionale sulla Portualità e la Logistica: le conclusioni di Ennio Cascetta

Del 27 Aprile 2016

“Il Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica è stato approvato dal Consiglio dei Ministri a inizio agosto. Il Ministro ha scelto, non di comunicarlo con i faremo, ma di fare direttamente un punto dopo il primo anno di attuazione. 

La qualità delle riforme non si giudica dalla qualità degli atti o dei documenti ma da quella della sua attuazione, verificando se i principi trovano una concreta capacità di cambiare i comportamenti. 

Il Piano è la riforma di un settore importante, quello dei trasporti marittimi e dell’economia del mare e dell’intero sottosistema ancora più ampio. 

Il mese di aprile è significativo:

 – 8 aprile: abbiamo approvato il DEF con l’allegato del MIT che prima si chiamava elenco infrastrutture e oggi invece si chiama Strategie per le infrastrutture di trasporti e logistica (strategia-obiettivi-azioni messi in campo per riformare il modo con cui vengono fatte le scelte e realizzate le opere strategiche);

– 18 aprile: il Governo approva il Codice degli appalti che cambia definitivamente il modo in cui si scelgono, si progettano e si realizzano le infrastrutture;

– 27 aprile: oggi, con il 1° Forum Nazionale sulla Portualità e la Logistica;

– 29 aprile: avremo i Secondi Stati generali per il trasporto ferroviario delle merci (progetto per lo sviluppo dell’intermodalita ferroviaria). Oggi durante i lavori abbiamo avuto modo di sottolineare come la mancanza di competitività dei porti italiani dipende più dal fatto che sono mal collegati alla rete ferroviaria piuttosto che dalle infrastrutture in banchina. Il nostro obiettivo è di avere un incremento del 50% di traffico merci su ferro nei prossimi 5 anni.

Con l’Abolizione della legge obiettivo, la Riformulazione del piano trasporti e logistica e l’Uniformazione del Piano triennale lavori pubblici con un unico fondo per la realizzazione delle infrastrutture, cambiano le regole del gioco: prima si farà uno studio di fattibilità poi sulla base di questo si deciderà se realizzare l’opera.

Si realizzeranno solo infrastrutture utili, snelle e condivise.

Per farlo abbiamo costituito un reale tavolo di partenariato: nella riforma è, infatti, previsto che i Presidenti delle Autorità di sistema portuale si siederanno in un unico tavolo di governance per le scelte strategiche, rimandando ai tavoli territoriali le decisioni attuative e operative. 

Abbiamo più terminali di quelli che ci servono e questo è avvenuto quando ciascuna delle 24 autorità portuali progettava lo sviluppo del proprio singolo porto. Oggi non funziona più così. 

Ci sono delle strategie individuate in un unico piano. Per alcuni dei 10 punti strategici siamo più indietro, come l’innovazione tecnologica, la sostenibilità ambientale, il collegamento con i centri di ricerca. Dobbiamo mettere in moto meccanismo di maggiore sinergia. 

In questo primo anno di riforma si è lavorato molto sulle regole (concessioni, governance, ecc). L’auspicio è che il prossimo anno lo faremo sulle scelte e sui progetti”.

 

Ennio Cascetta

Responsabile della Struttura tecnica di missione per l’indirizzo strategico, lo sviluppo delle infrastrutture e l’Alta sorveglianza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti