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Federpesca: auditi al Ministero del Mare sul lavoro marittimo

Diverse realtà del settore dell’economia blu italiana alla mattina del 4 giugno al Ministero per la protezione civile e le politiche del mare

Del 5 Giugno 2024

Il lavoro marittimo è stato l’argomento di discussione che ha visto partecipi diverse realtà del settore dell’economia blu italiana durante la mattina del 4 giugno al Ministero per la protezione civile e le politiche del mare.

Un’occasione importante per Federpesca per rappresentare alcune osservazioni e suggerimenti di intervento alla luce delle esigenze e peculiarità della pesca marittima, riconoscendo al tempo stesso come gli interventi previsti dal Piano del Mare siano di ampio respiro, trasversali, rappresentando indicazioni da accogliere positivamente.

È indubbiamente di rilievo l’attenzione posta nel Piano del Mare ai temi della riforma dei titoli professionali, del collocamento e della formazione. Sarebbe importante, in tali ambiti, prevedere la costituzione di tavoli permanenti per consentire un valido confronto tra istituzioni e parti sociali sulle concrete esigenze del settore marittimo, anche ai fini di un aggiornamento della normativa. Oltre alla necessità di porre sempre più attenzione alla formazione nell’ambito della sicurezza marittima del lavoro. Contestualmente, si ritiene essenziale far rientrare il lavoro della pesca tra quelli particolarmente usuranti, garantendo dunque anche l’accesso alla pensione anticipata. Federpesca vuole ricordare come tale attività è stata riconosciuta dall’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) tra quelle più pericolose al mondo.

Riguardo al sostegno al reddito dei lavoratori della pesca, Federpesca chiede di procedere alla pubblicazione del decreto attuativo che consentirebbe il trattamento economico della CISOA agricola anche per periodi diversi da quelli di sospensione dell’attività lavorativa derivante da misure di arresto temporaneo obbligatorio e non obbligatorio. Allo stesso tempo risulta necessario includere tutte le ipotesi di sospensione dell’attività derivanti da provvedimenti delle autorità – come il c.d. “fermo obbligatorio” delle attività di pesca – che altrimenti renderebbe lo strumento della CISOA privo di concreta utilità per il settore.

In conclusione, per garantire che le nostre imprese possano continuare la loro attività e fornire prodotti di qualità, freschi, tracciati e locali, diventa imperativo far fronte alle sfide del ricambio generazionale e alla sempre più evidente mancanza di manodopera alle nostre imprese.

Per questo motivo, Federpesca richiede di semplificare le procedure di imbarco dei marittimi stranieri, al fine di agevolare il loro ingresso, imbarco su navi da pesca e ottenimento dei titoli professionali marittimi per la pesca professionale.