Home > Editoriali, Shipping e Logistica > Assiterminal fa squadra

Assiterminal fa squadra

L’editoriale di Roberta Busatto, Direttrice di Economia del Mare Magazine, a margine dell'Assemblea dell'Associazione Italiana Terminalisti Portuali

Del 19 Luglio 2024

Sono tanti gli elementi che si potrebbero evidenziare sull’Assemblea di Assiterminal del 16 e 17 luglio scorsi. 

Numerosi i temi affrontati nella due giorni di lavoro, gli spunti, le suggestioni che ho potuto raccogliere.

7 sono le tematiche affrontate – PORTI CENTRO DELLA BLUE ECONOMY, LAVORO, SICUREZZA, GOVERNANCE, TRANSIZIONE ECOLOGICA E DIGITALE, TERRITORI ed EUROPA- dal neo eletto Presidente Tomaso Cognolato, che ha rivendicato in premessa e con orgoglio che “il sistema della portualità italiana, all’interno del sistema logistico del nostro Paese, sono le imprese: sono i terminal, le imprese portuali, le stazioni marittime passeggeri, cioè le aziende, i loro azionisti, i loro lavoratori che ogni giorno garantiscono la produttività dei porti”.

Ma su tutto c’è un elemento che penso sia giusto evidenziare: il grande senso di unione e di responsabilità che si respira nei consessi privati e pubblici dell’Associazione. 

Certamente le qualità umane e professionali del Direttore Generale Alessandro Ferrari, del Past President Luca Becce, del nuovo presidente Tomaso Cognolato e della loro squadra fanno la differenza. 

E proprio nelle parole di Luca Becce c’è il senso di tutto questo, Mi piace riportarle integralmente, pur non riuscendo a replicare la grande emozione che hanno suscitato in me e in noi le sue parole: 

Nel nostro piccolo abbiamo reagito alla crisi del nostro modello senza cedere alla rabbia, accentuando le ragioni di una coesione, cercando progettualità. Abbiamo difeso la ragione di un associazionismo che sa stare al di sopra degli interessi particolari, guardando sempre all’interesse generale; certo, senza ipocrisia, prima di tutto all’interesse della categoria che rappresentiamo, ma senza mai contrapporlo ad altri interessi, cercando cocciutamente di rendere le nostre ragioni compatibili con quelle degli altri portatori di interessi, rifuggendo ogni logica corporativa o settaria. Nella consapevolezza, che Assiterminal ha sempre avuto, che uniti si può progredire e che i rapporti di forza, da soli, non possano e non debbano essere lo strumento di composizione delle controversie”.

Una rara sensibilità al confronto, certificata dal grande lavoro svolto nel documento Rapporti, condiviso con 20 associazioni del cluster marittimo, che hanno sintetizzato le loro proposte intorno all’acronimo ESG.

E proprio la transizione green e la sostenibilità, il lavoro e le politiche di welfare, la governance e la semplificazione normativa sono le tematiche più dibattute durante il momento pubblico che si è svolto presso la Sala Longhi di Unioncamere il 17 luglio e che ho avuto il privilegio di moderare. 

Assiterminal ha fatto squadra, con le imprese, con le altre associazioni, ma anche con le istituzioni.

Molto importante in tal senso la scelta di rivolgersi ai capi di gabinetto dei principali ministeri interessati alle tematiche marittime.

Una partecipazione reale, sentita, convinta di tutti gli interlocutori presenti, dal podio e in platea.

Tutti hanno sostanzialmente chiesto risposte certe nei tempi e nelle modalità per tutte le principali sfide che il settore sta affrontando, a partire dalla governance dei porti italiani, dal percorso di infrastrutturazione, digitalizzazione e semplificazione normativa, dalla transizione energetica e decarbonizzazione, dal ruolo del Sistema Italia nel panorama euro-mediterraneo. 

I terminalisti si sono fatti portavoce del cluster chiedendo scelte e strategie. 

Tutti concordi che è necessario dare finalmente attuazione al rilancio dell’Economia del Mare italiana, con misure concrete, in continuità con quanto tracciato nel Piano del Mare.

Assiterminal ha dimostrato ancora una volta di essere autorevole interlocutore delle istituzioni, al fianco delle principali rappresentanze associative dell’intera filiera dei trasporti marittimi e di poter contribuire a un vero rilancio del settore. Con umiltà e tanta determinazione.

Una nota a margine merita l’intervento conclusivo di Zeno D’Agostino, Presidente ESPO, che dall’Italia ci ha fatto viaggiare oltre l’Europa fino a sotto il mare, con la sua consueta brillante capacità di visione che ci spinge a guardare oltre l’immediato orizzonte, come altri competitor internazionali hanno già iniziato a fare (leggi Marsiglia, che è diventato il 9° hub dati a livello globale e punta a raggiungere la settima posizione, in un contesto di mercato ancora non così saturo…).

Roberta Busatto, Direttrice Economia del Mare Magazine