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Workroom Unindustria sul Porto di Civitavecchia: l’intervento del Gruppo Gavio

Del 3 Marzo 2016

“Il Gruppo Gavio è partito con una concessione a Civitavecchia per un terminal per rinfuse bianche. Nel 2013, insieme a Pasqualino Monti, abbiamo ragionato su come rendere quel progetto vendibile sul mercato.

La proposta partì da alcune considerazioni. Intanto che l’area centrale del Paese ha 22.000.000 di abitanti e oggi muove 1.200.000 teu. Questo volume di merce dove e come va? Va tra Livorno, Ravenna, Napoli e Salerno.

Poi cosa ci sta chiedendo il mercato: il 63% volumi viaggia sopra i 12.500 teu. Con una crescita delle navi spaventosa, che ormai viaggia non più sotto i 18.000 teus con le navi ULCS (Ultra Large Container Ship). Nei nostri porti è già difficile avere una nave da 8.500 teus.

L’altra faccia del mercato sono i porti regionali che servono una regione economica.

Quella economica del Centro Italia esiste ma le manca un porto di riferimento. Civitavecchia può diventarlo. E’ già oggi una banchina per grandi navi con area terminal, è un porto moderno. Il mio gruppo ci crede.

Abbiamo chiesto che il progetto fosse messo in gara perché l’attuale concessione è diversa dalla vecchia. E nonostante il mio gruppo sia un po’ arrabbiato con l’Italia e abbia investito 600 milioni di euro per un’operazione in Brasile, ha firmato per il progetto di Civitavecchia un atto aggiuntivo e in quel caso rispetta sempre gli impegni.

Rispetto alle opinioni sull’adeguamento infrastrutturale dei nostri porti alle navi ULCS, io penso che dove possiamo fare dei terminal per servirle, perché non farlo? Già ci sono altri porti nel Mediterraneo che sono attrezzati. Se non serviamo quelle navi finiremo solo a servire navi feeder”.

Lo ha dichiarato il Responsabile Porti e Logistica del Gruppo Gavio Rino Canavese in occasione del workroom Unindustria sullo sviluppo del Porto di Civitavecchia.