Home > Interviste, Sicurezza > Andrea Lanari, testimonial ANMIL: “Nel 2016 non stavo a galla. Oggi ho attraversato lo Stretto”

Andrea Lanari, testimonial ANMIL: “Nel 2016 non stavo a galla. Oggi ho attraversato lo Stretto”

Nel 2012 ha perso le mani e parte dell'avambraccio nella fabbrica in cui lavorava: il 2 luglio ha nuotato dalla Sicilia alla Calabria per sensibilizzare sul tema della sicurezza sul lavoro

Del 5 Luglio 2024
ANDREA LANARI

di Angela Iantosca

Ore 11 del 2 luglio. Pilone di Messina. Davanti lo Stretto, con le sue correnti e quei 3 km e mezzo di distanza. Di fronte la Calabria, località Cannitello, a due passi da quella Villa San Giovanni da cui partono e arrivano le navi Caronte.

Andrea si è tuffato con il figlio Kevin ed ha nuotato per un’ora, ventisei minuti e ventisei secondi. Fino alla meta. Che non era solo la terraferma, ma anche quella sfida con se stesso che aveva dovuto rimandare nel 2022 e che ora, alcune avversità personali e alcune climatiche, stavano ostacolando.

Ma Andrea Lanari ha deciso di non cedere. Lo ha fatto anche grazie al figlio, Kevin, grazie a Marco Trillini, l’istruttore specializzato in nuoto per persone con disabilità e Responsabile Comunicazione del Centro Papa Giovanni XXIII di Ancona e lo sportivo Lorenzo Carnevalini.

Ma lo ha fatto soprattutto grazie a se stesso a cui ha dimostrato in questi ultimi dodici anni di potercela fare, nonostante l’incidente sul lavoro che 12 anni fa lo ha privato delle mani e di metà avambraccio.

“La sicurezza conquista lo Stretto” è questo il titolo dell’iniziativa patrocinata dalla Città di Messina e da ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) di cui Andrea è testimonial che è stata organizzata il 2 luglio.

andrea lanari ANMIL

Una iniziativa per la quale è stata preziosa la collaborazione da parte del Comune di Messina, nonché della Capitaneria di Porto e Guardia Costiera di Messina che insieme alla ASD Trirock, società organizzatrice della traversata e alla Giesse Logistica (azienda che produce coperture mobili, chiusure industriali e attrezzature per la logistica industriale), hanno garantito lo svolgimento della stessa nella massima sicurezza.

Cominciamo dall’impresa appena compiuta.

“Tempo fa ho raccolto la sfida di un amico formatore ANMIL che aveva fatto la stessa cosa dopo il suo infortunio. Volevo provarci nel 2022, sempre con mio figlio. Ma la sua minore età e alcuni problemi di salute che ho avuto in quel periodo me lo hanno impedito. Così siamo arrivati al 2024”.

andrea lanari ANMIL

Come vi siete preparati?

“Facendo lunghe nuotate, d’inverno in piscina al chiuso, 2 o 3 volte a settimana, e da metà maggio in mare. Ci siamo allenati nel nostro mar Adriatico, vicino alla Riviera del Conero, allungando sempre un po’ il percorso sino ad arrivare a 4/5 km di nuotate proprio per essere pronti ad attraversare lo Stretto di Messina che, per le correnti, è sicuramente più difficoltoso del mar Adriatico”.

Come è andata?

“Non abbiamo avuto grosse difficoltà, ma fino all’ultimo non sapevamo se rimandare, causa condizioni meteo che facevano cambiare anche le correnti e alcuni miei problemi familiari. Poi si sono aperti degli spiragli e abbiamo deciso di tuffarci. Qualche difficoltà l’abbiamo avuta nel punto in cui si incontrano i due mari e poi quando mancavano 500 metri. Credo fossi stanco fisicamente, ma anche mentalmente, allora mi sono concentrato sulla barca di appoggio per non cedere e sono arrivato al termine dell’impresa”.

Come è andata con le protesi?

“Le ho testate molto in allenamento. Poi negli ultimi tempi ho notato che quella sinistra si sganciava facendo infiltrare acqua, così, poiché non avevo tempo di tornare a Budrio nel centro protesi per modificare l’invaso per ottenere una maggiore tenuta, ho deciso di nuotare senza protesi! Sicuramente una cosa che determina una maggiore difficoltà a causa di una minore presa, ma è da 8 anni che lo faccio già in piscina!”.

andrea lanari ANMIL

È stato faticoso?

“Tre chilometri e mezzo sono faticosi fisicamente e psicologicamente. Ho impiegato un’ora e 26 minuti e 26 secondi. La cosa fondamentale era avere la mente concentrata sull’obiettivo e libera dalle preoccupazioni a cominciare dalla questione dei pesci che nuotano intorno e della profondità dei fondali. Ho avuto la fortuna di avere mio figlio vicino per tutta la traversata, oltre ai barcaioli che ci hanno guidato in un percorso sicuro. Mi sono concentrato solo su questo e su una preparazione fisica notevole! E poi avevo accanto mio figlio. È stata una tripla vittoria farlo con lui, un onore e privilegio! Ed è stato bellissimo avere mia figlia che faceva il tifo dalla barca. Mio figlio devo solo ringraziarlo: è stato lui il gancio di traino. È lui che mi risollevava il morale quando ero un po’ demoralizzato e tentavo l’abbandono di questa impresa. Oltre a dover ringraziare tutti coloro che mi sono stati vicini”.

andrea lanari ANMIL

Andrea oggi è impegnato a tempo pieno come “Testimonial della sicurezza ANMIL” e porta la sua esperienza nelle scuole e nelle aziende di tutta Italia, per far comprendere i rischi che si celano in ogni lavoro e per diffondere l’importanza della prevenzione.

“Giro nelle scuole grazie alla Scuola di Testimonianza di ANMIL per la quale sono diventato testimonial formatore per la salute e la sicurezza. Insieme agli altri portiamo l’esperienza del nostro infortunio. Spesso nelle aziende la sicurezza viene percepita come ostacolo alla produzione e non si pensa al male che può produrre un infortunio, non solo alla persona colpita, ma anche all’azienda, con costi e oneri maggiori rispetto a quelli necessari per investire in sicurezza. Abbiamo girato in tante aziende in questi anni, soprattutto in occasione di giornate dedicate, con molti riscontri positivi da parte delle aziende: ci sono ditte che continuano a chiamarci dicendo che dopo il nostro passaggio gli infortuni sono diminuiti. Questa è una cosa che mi gratifica e mi fa felice anche perché non è mai semplice, sul piano emotivo, raccontare l’infortunio”.

andrea lanari ANMIL

Un infortunio che risale al 4 giugno del 2012 quando, mentre stava facendo un collaudo ad uno stampo di tranciatura – nell’azienda in cui era addetto alla costruzione di stampi per materie plastiche o metalliche – la pressa si è improvvisamente abbassata tranciandogli entrambe le mani fino a metà avambraccio. Il titolare della ditta è intervenuto per prestargli i primi soccorsi ed ha chiamato i sanitari che lo hanno immediatamente trasportato in ospedale dove ha subìto l’intervento di amputazione. Successivi accertamenti hanno fatto emergere che il macchinario con il quale stava lavorando Andrea non aveva adeguati sistemi di protezione, inoltre non era stato formato ed informato adeguatamente sul suo funzionamento e sulla prevenzione di possibili rischi.

Subito dopo essere uscito dall’ospedale si è rivolto all’ANMIL che l’ha aiutato con le pratiche INAIL relative all’infortunio, mentre ha seguito il percorso di protesizzazione al Centro protesi INAIL di Budrio (BO). Con il tempo, grazie all’ANMIL di Ancona ha seguito un Corso in e-learning per OSE (Operatori Sicurezza Etica) organizzato da IRFA, l’Istituto di Riabilitazione e Formazione ANMIL, al termine del quale ha sostenuto un esame per diventare Formatore per la sicurezza.

Farai attività anche per quanto riguarda la sicurezza in mare?

“Sicuramente sono in programma degli incontri e l’ANMIL già li organizza. Per quanto mi riguarda li prevediamo proprio in Sicilia con una grande ditta di traghetti, ma dopo che mi sarò ripreso fisicamente”.

Sei anche un nuotatore paralimpico?

“Sono un nuotatore paralimpico e faccio gare a livello regionale. La proposta da parte del CIP è arrivata nel 2016, ricordo che stavo aspettando le nuove protesi. Ho scelto il nuoto come disciplina anche su indicazione del mio fisioterapista, perché è consigliato come sport per ovviare a problemi muscolo-scheletrici a seguito dell’amputazione e delle protesi. Fino al 2016 non rimanevo neanche a galla: nel 2017 ho fatto la mia prima gara paralimpica e oggi ho attraversato lo Stretto”.

ANDREA LANARI foto team

Il team