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Corti, Confcommercio: “Con le Sentinelle del Mare raccogliamo dati per l’Università, aumentiamo la consapevolezza del partecipante, facciamo crescere l’offerta turistica”

Intervista a Alberto Corti, responsabile del settore Turismo di Confcommercio-Imprese per l’Italia

Del 23 Luglio 2024

di Angela Iantosca

I dati sul cambiamento climatico, l’inquinamento delle acque, l’innalzamento delle temperature degli oceani e del Mediterraneo ci parlano di un pianeta in crisi che sempre più ha bisogno del nostro sostegno per provare ad invertire la rotta. Attraverso scelte consapevoli, maggiore rispetto dell’ambiente nel quale viviamo, riduzione degli sprechi, differenziazione dei rifiuti.

Ma anche attraverso progetti di sensibilizzazione capaci di unire concetti spesso ritenuti contrapposti: quello del guadagno da una parte e della sostenibilità dall’altra, quello del turismo e dell’impresa e dell’attenzione all’ambiente.

Come Sentinelle del Mare, il progetto ideato dall’Università di Bologna e sostenuto da Confcommercio, che coinvolge cittadini e turisti nel monitoraggio della biodiversità marina e che è tornato quest’anno il 15 maggio e proseguirà fino al 15 settembre.

Per saperne di più abbiamo intervistato Alberto Corti, responsabile del settore Turismo di Confcommercio-Imprese per l’Italia.

“Nel 2017 si è svolta una conferenza europea itinerante dedicata al tema degli oceani, un momento nel quale i grandi capi di stato e le istituzioni si sono ritrovati per affrontare il tema dell’ambiente e delle emergenze. In quell’occasione ogni Paese ha dovuto fare una promessa che fosse propedeutica ad un approccio concreto alla questione. Fummo coinvolti anche noi come Confcommercio e anche noi, come promessa poi realizzata, abbiamo proposto di metterci a disposizione di questo progetto Sentinelle del Mare che coinvolge turisti e operatori turistici insieme ai biologi, quindi che unisce scienza, imprese e mercato, in un processo di monitoraggio dello stato di salute marino, ma anche di incremento del livello di consapevolezza – e quindi anche di operatività – dell’importanza della salvaguardia di questo ambiente tramite piccole cose che ogni impresa può fare”.

Quale è stata la vostra promessa?

“La nostra promessa è stata quella di mettere a disposizione il nostro sistema di imprese e di associazioni. Nel concreto Sentinelle del Mare ha la logica di individuare dei luoghi frequentati da turisti nel periodo estivo, facendo arrivare in questi luoghi un laureando, un dottorando o un giovane laureato biologo dell’Università di Bologna, un biologo che diventa una sorta di animatore perché viene inserito nel contesto turistico e coinvolge la gente nel cercare dati che servono per capire se quell’ambiente ha un buon livello di biodiversità. Alle spalle di tutto questo c’è uno studio dell’Università che consente di mettere in relazione la presenza o assenza di una serie di elementi che sono animali, vegetali, aggressori. Questo dato che si rileva compilando una scheda, diventa un indice che ci dà il livello di qualità. Il problema è che se a fare questa cosa è uno scienziato è facile. Per coinvolgere un turista si ricorre alle fotografie. Quindi a monte sono state scelte specie animali e vegetali, sono state fotografate e poi mostrate al turista in modo che li possa riconoscere: ovviamente sono stati scelti i soggetti più colorati e strani per renderli più facilmente individuabili. Poi, nei giorni di presenza del turista che ha aderito all’iniziativa, con il biologo si procede alla visione di quell’area, facendo immersione, passeggiate, snorkeling. Per esempio, una cosa che non è nota, anche le conchiglie sono indicatori importanti dell’ambiente. Alla fine dell’attività si compilano le schede e si raccolgono i dati che servono, come dicevamo, all’Università. E questa è la parte scientifica. Ma mentre si fa questa attività, il non-scienziato coinvolto fa tante domande: chiede degli animali, chiede della plastica, si informa sulla biodegradabilità degli oggetti. Il biologo, rispondendo, ha una doppia funzione: informare, interessare e attirare il turista, spingendolo a considerare questa attività come un plus, un’esperienza arricchente per la propria vita”.

Quindi, attraverso una scheda di rilevamento facile da usare, chiunque può diventare una Sentinella del Mare e contribuire a raccogliere dati preziosi per la salvaguardia del nostro pianeta. I dati raccolti dall’iniziativa aiutano gli scienziati a monitorare lo stato di salute del mare e a identificare le minacce alla biodiversità marina. Informazioni come la presenza di specie invasive, la quantità di rifiuti in mare e la salute dei microrganismi sono solo alcuni esempi dei dati che le Sentinelle possono raccogliere.

sentinelle del mare

Ultimo passaggio: cresce l’offerta turistica.

“Si raccolgono i dati per l’Università e si aumenta il livello di coscienza del soggetto partecipante, ma tutto questo lo facciamo in una struttura turistica. Il proprietario, gestore, vedendo ciò che succede presso di lui, capisce che la sostenibilità non è una cosa che viene imposta dall’alto per qualche legge, ma può essere ed è già diventata un ingrediente della sua offerta turistica. Perché quel tipo di giornata diventa motivo anche di richiesta successiva in sede di prenotazione! Il nostro è un mondo di imprese e noi dobbiamo accompagnare le imprese in un processo di sviluppo e diversificazione rispetto alla concorrenza, favorendo la produzione di nuovi storytelling che si trasformano in business. Quindi la produzione di un servizio fa sì che si sviluppi maggiore attenzione all’ambiente che è una risorsa fondamentale come le risorse umane”.

Avete cominciato dalla Liguria nel mese di maggio per poi proseguire in Veneto, nelle Marche e in Abruzzo.

“Abbiamo cominciato a metà maggio nella zona della provincia di La Spezia e delle Cinque Terre. Non siamo stati molto fortunati con il tempo, ma bisogna adattarsi a ciò che accade. Come di anno in anno il progetto cambia e si evolve. Per esempio quest’anno avevamo la presenza di una destination manager che va oltre le settimane in cui il progetto è attivo sul territorio e ragiona sulla possibilità di sviluppare un percorso puntato sulla sostenibilità. Dopo la Liguria siamo stati a Caorle, che è un comune plastic-free e molto sensibile al tema anche per la presenza di una componente turistica di lingua tedesca. In quel caso abbiamo operato in una località che già si era data una identità sostenibile. Allora abbiamo stressato questo tema unendo al lavoro delle Sentinelle del Mare quello della raccolta della plastica sulla spiaggia e quello della ristorazione e della pesca sostenibile”.

Altro tema importante legato alla sostenibilità, infatti, è proprio quello della stagionalità della pesca.

“Mediamente, infatti, un turista non sa quando si pesca cosa, quindi è stato molto interessante lavorare con i ristoranti insieme alla cooperativa di pescatori di Caorle e con i sommozzatori: con loro abbiamo organizzato serate nei ristoranti durante le quali sono stati individuati dei piatti Sentinelle del Mare che il biologo ha spiegato, precisando il perché della scelta di quel determinato pesce, quale è il pesce di un determinato periodo dell’anno e quale è il pesce locale. Poi abbiamo proseguito con le Marche dove abbiamo operato nella zona del Conero e poi di Fano. Qui abbiamo stressato la collaborazione con la Capitaneria di Porto che da anni diffonde la coscienza e conoscenza del mare, al di là del ruolo amministrativo che ha. E poi abbiamo lavorato all’interno di villaggi turistici dove la cosa sorprendente è stata che la presenza di Sentinelle del Mare è diventato un pezzo del programma di animazione di quei villaggi, segno che la sostenibilità può essere un pezzo dell’esperienza turistica!”.

A seguire le Sentinelle si sono spostate in Abruzzo, sulla Costa dei Trabocchi.

“Qui abbiamo lavorato in collaborazione con le squadre di salvataggio a mare con un golden retriever con il quale abbiamo sensibilizzato sul tema della plastica in mare”.

La conferenza stampa che si è svolta il 18 luglio a Gaeta per illustrare le attività del progetto

Fino al primo agosto sarete a Gaeta. E poi Civitavecchia fino al 15 agosto.

“A Gaeta si sta svolgendo tutto splendidamente. Ci arrivano le foto del lavoro fatto con i bambini delle colonie estive. In questi giorni abbiamo avuto un incontro anche con un subacqueo che recupera oggetti inquinanti in fondo al mare, dove si trovano anche computer e telefonini. E poi tra qualche giorno ci spostiamo a Civitavecchia dove come biologa avremo Sofia. Sarà interessante anche perché in questo momento a Civitavecchia abbiamo un divieto di balneazione su un punto specifico del lungomare e questo divieto è stato dato per presenza di alghe tossiche. I nostri biologi useranno questo elemento, che nel frattempo dovrebbe essere rientrato, spiegando il perché della presenza di queste alghe. Inoltre, nel luogo in cui svolgeremo l’attività, tre settimane fa una tartaruga marina ha deposto le uova in spiaggia durante la notte. Evento particolare perché erano anni che non capitava. Forse l’ultima volta risaliva a 15 anni fa, ma verso Montalto. Abbiamo quindi queste uova presidiate dal perimetro di cordone e la nostra Sofia, la biologa, che si occupa anche di questi temi, sarà felicissima di spiegare ai turisti presenti di cosa si tratta e perché sono così importanti eventi del genere”.

Le Sentinelle del Mare, dopo la tappa di Civitavecchia proseguiranno ancora per un mese. Le nuove date e le località saranno comunicate a breve!

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