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Elezioni Europee 2024: cosa propongono i diversi partiti in merito all’Economia del Mare?

Del 6 Giugno 2024

In vista del voto per le elezioni europee in programma l’8 e il 9 giugno prossimi, abbiamo voluto effettuare una ricerca per parole chiave legate al mare e ai suoi settori economici nei programmi elettorali delle forze politiche italiane, per rilevare il ruolo dato alla Blue Economy nella futura idea di Europa. 

Le parole utilizzate nella ricerca sono: trasporti marittimi – shipping – nautica – pesca – acquacoltura – porti – mare – blue – subacquea – sottomarini – underwater – turismo – risorse marine – balneari – coste

Quello che segue è il risultato, che include solo le forze politiche di cui abbiamo individuato elementi inerenti il tema. 

Quasi tutte le forze politiche in campo hanno rivolto anche un’attenzione al Mediterraneo, con riferimento alle politiche energetiche, agli equilibri e al tema dei migranti, così come al Green Deal e all’Africa, ma abbiamo deciso di inserire solo le tematiche strettamente correlate con l’Economia del Mare.

FRATELLI D’ITALIA

12. L’EUROPA BLU – “Sviluppo, sostenibilità e investimenti per una nuova strategia dell’economia del mare”.

“L’Europa ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale nell’economia del mare: vogliamo tutelare le nostre imprese balneari, la nautica, la cantieristica e il turismo marittimo, promuovendone lo sviluppo sostenibile e attraendo investimenti.

• Difendere le imprese balneari italiane, che rappresentano un’eccellenza nel panorama europeo, garantendo la corretta applicazione della direttiva Bolkestein

• Riconoscere l’importanza socio-economica della pesca con una normativa europea più efficace e rispettosa dei contesti nazionali, che garantisca sostenibilità e redditività ai pescatori

• Tutelare il patrimonio cantieristico europeo, raggiungere una competitività fiscale rispetto agli altri attori internazionali e prevedere fonti di finanziamento per lo sviluppo della filiera

• Sostenere le attività legate ai porti turistici e promuovere la riqualificazione e la trasformazione dei porti commerciali in disuso

• Rendere uniformi in tutta l’Unione Europea i titoli nautici

• Sfruttare lo sviluppo del turismo nautico come acceleratore in altri settori, creando un’interconnessione con il turismo nell’entroterra

• Favorire investimenti sulla portualità e sull’intermodalità, difendendo la proprietà europea delle infrastrutture strategiche

• Rivedere le normative ETS che penalizzano i porti europei del Mediterraneo

• Valorizzare il settore del turismo promuovendo la cooperazione tra Stati membri per massimizzare il potenziale attrattivo europeo, mettendo in rete le eccellenze del comparto.

MOVIMENTO CINQUE STELLE

Par 9. UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE PER I TERRITORI

9.5 IL TRASPORTO MARITTIMO AL COSPETTO DEL GREEN DEAL

“Il trasporto marittimo svolge un ruolo imprescindibile nell’economia europea dal momento che il 90% delle merci arriva nell’Unione via mare e attraverso i porti, tuttavia questo settore non è contemplato dall’accordo di Parigi sul clima e dalla normativa dell’UE in materia di riduzione dei gas a effetto serra. Inoltre, questo settore utilizza uno dei combustibili più inquinanti disponibili sul mercato: l’olio combustibile pesante. Il trasporto marittimo produce 940 milioni di tonnellate di CO2 all’anno ed è responsabile del 2,5% delle emissioni globali di gas a effetto serra.

La posta in gioco è quindi notevole, a maggior ragione se si considera che, secondo le previsioni, le emissioni generate dal settore registreranno un vertiginoso aumento compreso tra il 50% e il 250% entro il 2050. L’uso dell’idrogeno può essere una valida alternativa.

La Commissione europea deve proporre un piano di ammodernamento delle navi in linea con il Green New Deal con finanziamenti e agevolazioni per sostenere il settore marittimo nella transizione verso un’economia a zero emissioni, tenendo conto anche dell’aspetto sociale della trasformazione.

È infine necessario un ulteriore sforzo per sostenere l’elettrificazione dei porti a supporto della transizione energetica”.

Par 11. ENERGIA E CLIMA: RAFFORZIAMO IL GREEN DEAL

11.13 ITALIA HUB EUROPEO DELL’ENERGIA RINNOVABILE

“Occorre, inoltre, agire nelle competenti sedi istituzionali europee per incrementare le risorse destinate a favorire lo sviluppo di nuovi progetti transfrontalieri finalizzati alla maggiore integrazione dei sistemi energetici a valere sul Fondo per gli investimenti strategici europei, anche in previsione dei negoziati per il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale, con particolare riferimento alla realizzazione di nuovi interconnettori elettrici sottomarini nell’area mediterranea, nonché di facilitare lo sviluppo dei mercati energetici regionali con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo. L’Italia deve diventare l’hub europeo di energia prodotta da fonti rinnovabili e a impatto climatico nullo”.

Par 13. TUTELA DEI DIRITTI DEGLI ANIMALI

“Anche il tema della tutela delle specie ittiche e dell’acquacoltura merita una profonda riflessione e reputiamo urgente un intervento legislativo specifico, per garantire forme di allevamento meno cruente possibili. Bisogna intervenire sul tema dello “spinnamento” degli squali, una pratica crudele e illegale, che alimenta il commercio internazionale di pinne di squalo sfuse, e sostenere la recente Iniziativa dei cittadini europei “Stop finning — Stop the trade” (Stop allo spinnamento — Stop al commercio) per rafforzare il sistema dei controlli sulle misure di conservazione e di gestione per le specie di squali e promuovere un divieto mondiale dello spinnamento degli squali”. 

Par 14. PER UNA PESCA SOSTENIBILE E RESILIENTE FORMARE ALLA PESCA

“Il settore della pesca deve diventare più sostenibile e resiliente, in grado di adattarsi meglio alle sfide del cambiamento climatico e all’evoluzione delle preferenze dei consumatori. Vogliamo incentivare la “crescita blu”, cioè lo sviluppo di imprese e industrie che traggono vantaggio in senso ampio dalle nostre acque e che comprendano anche attività legate all’energia marina rinnovabile e al turismo. Guardiamo, infatti, con favore a sistemi di acquacoltura sostenibili, che stanno crescendo rapidamente in tutta Europa”.

14.1 PESCA A STRASCICO, PERCHÉ NO

“Quanto messo in atto nel corso di questa legislatura per rendere più sostenibile il settore della pesca è sicuramente positivo. Condividiamo, in particolare, il piano d’azione per la protezione e il ripristino degli ecosistemi marini, che prevede, entro il 2030, una drastica riduzione della cosiddetta pesca a strascico, responsabile del danneggiamento dei fondali nonché delle maggiori e più consistenti catture accidentali di specie non pescabili. Aumenteranno le aree in cui questo tipo di tecnica è vietata.

Attualmente in Europa le 7.000 imbarcazioni che usano il metodo a strascico rappresentano il 25% della produzione ittica dell’UE. Una così importante transizione deve essere accompagnata da politiche di sostegno ai pescatori nel percorso di graduale riconversione della loro attività.

In tal senso è importante prevedere, la promozione e l’incentivo a rinnovare, nella direzione di una maggiore sostenibilità, tutte le attrezzature utilizzate nel settore, proprio a partire dalle reti. Vanno aggiornate sia la tipologia di reti utilizzate (quelle che selezionano la taglia del pescato e che non danneggiano il fondale marino) che il materiale con cui sono prodotte. Ciò vale anche per tutti gli altri attrezzi da pesca “inquinanti”, tenendo in considerazione che nel Mar Mediterraneo vengono abbandonati una quantità di attrezzi da pesca pari all’89% circa dei rifiuti pescati.

La strada per una pesca sostenibile è possibile, e percorrerla al fianco del settore è fondamentale”.

“Per far crescere un settore così centrale per la nostra economia, ma anche per la storia del nostro Paese, è importante intervenire anche nella formazione alla pesca, promuovendo campagne che incentivano gli Istituti Tecnici Nautici a prevedere all’interno del loro piano formativo materie inerenti questo settore.

Allo stesso tempo è importante sostenere la ricerca nel settore, al fine di introdurre tecniche e strumenti innovativi che possano anche accompagnare il settore verso una vera e propria transizione green”.

14.2 SÌ ALLA PESCA ARTIGIANALE

“Il nostro impegno sarà quello a tutela della piccola pesca artigianale, l’unico sistema di pesca che per le sue caratteristiche è in grado di garantire il rispetto dell’ecosistema marino. Vanno implementate formule di sostegno diretto alle imprese locali, la promozione di campagne per i prodotti della pesca artigianale e un accesso facilitato per i mercati di nicchia legati a enti pubblici, mercati locali a km0 dei contadini, mense delle scuole.

Per questa ragione vogliamo che il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) sia gestito con un meccanismo più agile e soprattutto rapido nella evasione delle pratiche burocratiche, andando verso un modello che renda automatico per i beneficiari certificati l’accesso ai fondi”.

14.3 CONTRASTARE LA PESCA ILLEGALE E LE FRODI

“Continuiamo a chiedere una maggior convinzione nella lotta contro la pesca illegale, introducendo norme di commercializzazione comuni per definire le caratteristiche standard dei prodotti.

Contro le frodi è necessario un sistema rigoroso di etichettatura del pesce, che informi ancora più chiaramente i consumatori sulle indicazioni geografiche delle zone di cattura. E dobbiamo prevedere incentivi per le pratiche sostenibili, per la certificazione attraverso marchi di qualità e sostenibilità ecologica”.

14.4 FORMARE ALLA PESCA

“Per far crescere un settore così centrale per la nostra economia, ma anche per la storia del nostro Paese, è importante intervenire anche nella formazione alla pesca, promuovendo campagne che incentivano gli Istituti Tecnici Nautici a prevedere all’interno del loro piano formativo materie inerenti questo settore.

Allo stesso tempo è importante sostenere la ricerca nel settore, al fine di introdurre tecniche e strumenti innovativi che possano anche accompagnare il settore verso una vera e propria transizione green”.

FORZA ITALIA NOI MODERATI

Par 6. INVESTIRE IN ENERGIA ED INFRASTRUTTURE

“Sviluppo della Nuova rete transeuropea di trasporto (TEN-T). Migliorare la connettività attraverso opere infrastrutturali, fondamentali per strutturare il nostro territorio europeo e migliorare l’efficienza del mercato unico europeo, come il Ponte sullo Stretto di Messina”.

Par 8. “SOSTENERE AGRICOLTURA E PESCA”

“Agricoltura e Pesca due settori strategici per l’Europa. La sicurezza alimentare non è un lusso, ma una necessità fondamentale. Ci opponiamo a requisiti eccessivi e oneri aggiuntivi per i nostri agricoltori. La tutela dell’ambiente deve essere raggiunta con la collaborazione di chi lavora la nostra terra.

Rafforzare le misure contro la siccità.

Quadro europeo di valutazione per prevenire in maniera efficace disastri naturali e far sì che le regioni, le città e i centri urbani possano difendere l’agricoltura e la produzione alimentare, con un piano europeo per l’uso, il riutilizzo e lo stoccaggio dell’acqua.

Riforma della Politica comune della Pesca (PCP). Per garantire un approvvigionamento di qualità e ridurre la dipendenza dalle importazioni, supportando il settore nella transizione sostenibile. Siamo favorevoli alla creazione di un portafoglio europeo autonomo sulla pesca”.

LEGA

PESCA

“Vogliamo sostenere il settore della Pesca Italiana e i suoi diversi sistemi all’interno della prossima riforma della Politica comune della Pesca e del Piano d’Azione con un’attenzione particolare ad evitare la prospettiva di una tassa europea sul carburante per gli operatori”.

STATI UNITI D’EUROPA

PESCA

“Attorno al cibo, all’agricoltura, alla pesca si giocano le principali sfide del nostro tempo. L’Europa ha bisogno di produrre di più, e in modo più efficiente, coniugando la sensibilità ambientale con quella economica e sociale. La nostra lista assume come parte integrante del proprio programma sulle questioni economiche le linee strategiche offerte dal Presidente Mario Draghi nel documento già citato. Il programma economico che la Lista Stati Uniti d’Europa vuole realizzare è semplicemente il programma che il Presidente Draghi ha proposto al Paese e all’Europa”.

LIBERTA’ DI CATENO DE LUCA

LIBERTÀ DALLA BOLKESTEIN

“Difendiamo i nostri ambulanti e balneari. Non possiamo accettare che multinazionali e comitati d’affari s’impadroniscano di spazi produttivi del nostro paese a discapito di autonomi e delle Piccole e Medie imprese”.

LIBERTÀ PER I NOSTRI PESCATORI

“Liberi dalle tante e assurde restrizioni imposte dall’Europa, in un Mediterraneo che deve essere finalmente vissuto con regole condivise e comuni”.

VOLT

Par 2. ECOSISTEMI MARINI

  • “Eliminare gradualmente l’uso di attrezzi da pesca che hanno un impatto negativo sugli ecosistemi, come la distruzione di coralli e la cattura di specie non volute (bycatch); pratiche distruttive, come la pesca a strascico, a partire dalle aree marine protette (AMP) e sussidi dannosi, come l’esenzione dalle tasse sul carburante.
  • Sostenere solo l’acquacoltura sostenibile. I fondi dell’UE devono essere indirizzati solo verso pratiche di acquacoltura veramente sostenibili, e le policy parallele devono servire a riportare efficacemente i modelli di consumo alimentare complessivo a livelli sostenibili.
  • Rafforzare la legislazione relativa all’acquacoltura e ai suoi effluenti e rifiuti per evitare la formazione di gradienti di nutrienti, sostenendo una forma di acquacoltura sostenibile, circolare e rispettosa della biodiversità.
  • Adattare le quote di pesca in base alle raccomandazioni del Consiglio Internazionale per l’Esplorazione del Mare (CIEM), che informa ufficialmente il processo decisionale. Promuovere la trasparenza e la responsabilità delle riunioni a porte chiuse del Consiglio che definiscono le quote finali stabilite dagli Stati membri, spesso superiori ai limiti consigliati.
  • Sostenere la pesca su piccola scala fornendo incentivi equi nell’ambito della Politica Comune della Pesca (PCP) e consentendo la loro effettiva partecipazione al processo decisionale politico, in quanto svolgono un ruolo vitale per il sostentamento delle comunità costiere e delle economie locali e sono noti per avere un impatto ambientale minore rispetto alla pesca su larga scala.
  • Sostenere meccanismi forti e sanzioni dissuasive per affrontare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN). A tal fine, è anche fondamentale garantire una cooperazione efficace con i Paesi terzi per ripristinare gli stock marini e proteggere le AMP.
  • Creare un piano d’azione per incentivare la produzione sostenibile di alghe e promuovere l’uso innovativo di prodotti realizzati con queste proteine. L’Europa consuma grandi quantità di alghe, ma il 97% della produzione globale proviene dall’Asia. Esiste una chiara opportunità di autonomia strategica, che può essere soddisfatta definendo fattori realistici per il decollo del settore delle alghe, tra cui i finanziamenti, gli investimenti in R&D e la sensibilizzazione dei consumatori e l’accettazione dei prodotti a base di alghe nell’UE.
  • Sostenere i pescherecci ecologici alimentati a idrogeno per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili”.

Par 8. PROTEZIONE DELLE INFRASTRUTTURE CRITICHE

“Promuovere un’ampia definizione di infrastruttura critica europea, che comprenda i sistemi di trasporto, le infrastrutture idriche e dei rifiuti, i servizi sanitari e di salute pubblica, le reti energetiche, i porti, gli aeroporti, le centrali nucleari, le reti di comunicazione digitale, i centri dati, i cavi di rete, i terreni coltivabili e gli impianti chimici”.