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Forum “Risorsa Mare”, Musumeci: “Mentre cresce l’economia del mare diminuisce il numero di iscritti agli ITS e agli Istituti Nautici. Un paradosso da risolvere”

L'intervento del Ministro in apertura della 2^ edizione del Forum internazionale "Risorsa Mare" in corso a Palermo

Del 25 Settembre 2024

E’ cominciata la 2^ edizione del Forum internazionale “Risorsa Mare” realizzato da The European House – Ambrosetti con il patrocinio del Dipartimento per la Protezione civile e le Politiche del mare (Presidenza del Consiglio dei Ministri) e in partnership con Fincantieri, Gruppo MSC, Assarmatori, Caronte&Tourist, Marinedì, Confitarma, Ignazio Messina & C., GNV,  Assonautica – Ossermare, Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia Occidentale, West Sicily Gate, RINA, Condorelli.

Dopo l’intervento del sindaco di Palermo, sul podio è salito il Ministro MUSUMECI che dopo i ringraziamenti iniziali ha parlato del mare, della sua importanza per l’Italia, di economia del mare e di economia dello spazio, fondamentali per l’Italia.

“Il primo incontro si è tenuto nel porto di Trieste nel 2023. Ci sembrava giusto adesso toccare le terre del Sud. E lo abbiamo fatto con Palermo. Non perché Palermo sia il capoluogo o come dico io la capitale della Sicilia, ma perché Palermo sta riconsacrando la sua storia al rapporto con il mare.

Diceva bene il Sindaco con il quale ho condiviso 5 anni di esperienza di Governo, perché in questi giorni leggendo alcune memorie storiche ho ritrovato il progetto della Grande Palermo del 1924. Il progetto elaborato dagli imprenditori palermitani e che rivendicava alla città il diritto – quasi in competizione con Napoli – il diritto di essere l’hub del Mediterraneo con chiaro riferimento alle colonie che allora consentivano la presenza italiana nel continente africano.

Il tempo passa, il mare non è stato mai una priorità nei programma dei governi dal Dopoguerra in poi. Oggi torna ad essere protagonista delle agende politiche. Ci si è accorti che non è solo un elemento essenziale del pianeta, è anche una ottima risorsa, compatibile con la necessità di salvaguardarlo dalle insidie dell’uomo, prima che del cambiamento climatico, e il mare può diventare la carta che sinora non abbiamo giocato. Per questo il Presidente del Consiglio ha voluto istituire una struttura per il mare e per questo il collega Lollobrigida si è affermato con assoluta determinazione nella tutela legittima e non improntata a sterile rivendicazione, ma oggettiva, del nostro patrimonio fauna – ittica dei diritti della nostra pesca, del dovere di avviare con i Paesi africani che vorranno farlo un rapporto su un terreno di pari dignità e responsabilità per uno scambio commerciale che deve vedere l’Italia sempre più impegnata.

L’Africa è diventata terra di conquista di alcune potenze dell’Est e asiatiche e l’Italia invece ha il diritto/dovere di avviare con l’Africa un rapporto di cooperazione basato sulla reciproca utilità come è giusto che avvenga in un clima di equilibri internazionali”.

Il Ministro ha poi ricordato il Rapporto annuale della Camera di Commercio Latina-Frosinone affidato all’Istituto Taglacarne.

“Il mare è protagonista. Non c’è giorno in cui i giornali non si occupino di mare. non accadeva cinque o dieci anni fa.

Il rapporto annuale che la Camera di commercio Latina-Frosinone affida all’istituto Tagliacarne dice con chiarezza che l’economia del mare cresce negli ultimi tre anni soprattutto nelle regioni del Sud. Questo significa che noi abbiamo la materia prima, ma non abbiamo saputo mai coglierne l’opportunità. Ma mentre cresce l’economia del mare diminuisce il numero di iscritti negli ITS e negli ISTITUTI NAUTICI. ITS che abbiamo voluto istituire nei cinque anni di governo. Ma se cresce l’economia del mare cresce l’esigenza di nuove professionalità. Non siamo più alla carriera militare che dal Nautico portava a Livorno, siamo di fronte ad un mercato sempre più esigente e manca il nerbo, la nuova professionalità. Un paradosso che dobbiamo superare promuovendo una nuova cultura del mare e farlo qui in Sicilia è davvero un gioco assai semplice. La Sicilia paradossalmente ha avuto come Palermo un rapporto complesso con la cultura del mare, sostenuto da una letteratura che certamente non ha guardato al mare con un sentimento improntato all’ottimismo.

Diceva Sciascia, il cantore della sicilitudine, “non parlate di mare, i nostri dominatori sono arrivati tutti da lì”. Verga nei suoi Malavoglia ricorda che” il mare non ha padroni né paesi di appartenenza”.

Il mare? Il mare appartiene a chi sa ascoltarlo!

A tutto questo dedichiamo la due giorni.

Ultima cosa: non ci occupiamo di mare solo dalla linea di superficie, ma anche nella dimensione subacquea.

Nei prossimi giorni arriverà in Consiglio dei ministri un disegno di legge per governare l’attività sottomarina. Il mare è diventato protagonista nell’Agenda di governo. Abbiamo fatto una programmazione che interessa tutto il governo nelle sue articolazioni. Il mare come risorsa, come fattore ambientale da tutelare. Con un occhio sulla subacquea, il che significa incrementare le ricerche, le misure di sicurezza delle infrastrutture sottomarine, le attività sportive. Sono convinto che l’Italia possa essere uno dei primi Paesi europei ad avere dato assetto e ordine alla dimensione subacquea. Oggi la sfida si gioca su due domini: quello dello spazio e quello sottomarino e il governo ha fatto quello che nel passato non è stato fatto, adottando un regolamento per disciplinare il settore”.