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Goletta Verde arriva in Puglia dal 27 al 28 luglio a Manfredonia

Tappa dedicata al mondo delle tartarughe marine e agli alleati amici della biodiversità, i tartadog

Del 27 Luglio 2024

In Italia l’estate 2024 è all’insegna delle tartarughe marine che tornano a nidificare sempre di più sulla costa della Penisola. La stagione 2024, si apre con boom di nidi nel Mediterraneo Occidentale:

404 quelli censiti a livello nazionale da maggio a luglio 2024, un numero destinato ad aumentare nelle prossime settimane e che già ha superato quasi del doppio la cifra rilevata lo scorso anno nello stesso periodo (248 nidi), complici i cambiamenti climatici e il surriscaldamento delle acque.  Undici al momento le regioni della Penisola interessate da nidificazioni. A guidare la classifica delle regioni con più nidi di tartarughe marine sono quelle del sud Italia. In testa la Sicilia con 129 nidi, seguita da Calabria (107), da Campania (71), Puglia (61), Molise (1), Basilicata (5) e Sardegna (2).  Bene anche le regioni del centro-nord, con la Toscana che registra 15 unità, mentre sono 9 i nidi nel Lazio, 3 in Liguria e 1 nelle Marche.

A fare un punto è Legambiente, che incrociando i dati puntuali sulle nidificazioni forniti da Tartapedia, in occasione della tappa di Goletta Verde in Puglia, presenta oggi a Manfredonia, presso il Centro velico Gargano, il suo nuovo dossier “Il mondo delle tartarughe marine, tra un mare che cambia e interventi di conservazione” scritto in collaborazione con la Stazione Zoologica Anton Dohrn e nell’ambito del progetto europeo Life Turtlenest, finalizzato alla tutela dei nidi di Caretta caretta in Italia, Spagna e Francia. La scelta di presentare il report in occasione della tappa di Goletta Verde a Manfredonia non è casuale. Si tratta di una tappa che si colloca esattamente a metà del periodo di nidificazione delle femmine di Caretta caretta. Inoltre, Manfredonia negli anni è diventata anche un fiore all’occhiello nella tutela delle tartarughe marine, grazie al prezioso lavoro portato avanti dal Centro di Recupero Tartarughe Marine di Manfredonia e da altre strutture che vedono in prima fila diverse associazioni, comunità locali ed enti lavorare insieme in sinergia.  

FOCUS PUGLIA: La Puglia conquista il quarto posto in classifica come regione con più nidi. In particolare, le località in cui sono stati ritrovati i nidi sono: Gallipoli, Torre San Giovanni, Salve, Torre Mozza, Salina dei Monaci, Manduria, Marina di Pescoluse, Ugento, Torre Pali, Marina di Mancaversa, Ginosa Marina, Manduria e Brindisi. Nella Regione diverse realtà come il Museo di scienze naturali del Salento (che gestisce il centro di recupero di Calimera), Il WWF di Policoro (che opera nel tarantino) e Legambiente (con il Centro di recupero di tartarughe marine a Manfredonia, che dal 2007 ad oggi ha salvato 2128 esemplari) collaborano per la tutela della specie. Inoltre, un prezioso supporto è garantito anche dalla Regione Puglia, che partecipa come partner al progetto europeo Life Turtlenest.

L’aumento delle nidificazioni lungo le nostre coste è da imputare anche all’aumento degli sforzi di monitoraggio cui si è assistito negli ultimi anni. Per questo motivo un riconoscimento va anche alle centinaia di volontari e volontarie, appartenenti a diverse associazioni, università, enti di ricerca e aree protette, che si impegnano quotidianamente nelle attività di monitoraggio, nella messa in sicurezza e nella sorveglianza dei nidi. Tra questi, anche il personale di Life Turtlenest, che continua a segnalare di giorno in giorno tracce di risalita di mamma tartaruga sugli arenili italiani.

“Se da una parte l’espansione dell’areale di nidificazione e l’incremento della presenza di Caretta caretta sono dovuti a fattori climatici – dichiara Stefano Raimondi, Responsabile Biodiversità di Legambiente e portavoce di Goletta Verde di Legambiente –dall’altra hanno contribuito anche le azioni di conservazione della specie portate avanti da diversi progetti, tra cui i Life. Circa vent’anni fa, infatti, si sottolineava la mancanza sul nostro territorio di strutture e personale adeguato al recupero delle tartarughe, fattore che stava incidendo fortemente sulla mortalità post-cattura degli individui. Ad esempio, grazie a Life Tartanet, partito nel 2004, sono stati istituiti 5 nuovi centri. Anche grazie al progetto Tartalife, avviato invece nel 2013, sono stati istituiti nuovi centri di recupero e potenziati quelli esistenti, fino ad arrivare ad oggi, dove possiamo contare ben 38 strutture tra Centri di recupero e Centri di primo soccorso per le tartarughe marine sparsi in tutto il Paese”.

L’aumento dei nidi di Caretta caretta in Italia è un fenomeno relativamente recente. Se fino a un decennio fa il sito riproduttivo di elezione di questa specie è sempre stato il Mediterraneo Orientale (Libia, della Grecia, della Turchia e di Cipro), negli ultimi due decenni, questa tendenza è cambiata e il numero dei nidi lungo le coste italiane, francesi e spagnole è cresciuto rapidamente, testimoniando un reale aumento delle femmine nidificanti.

Un fenomeno dovuto, stando agli studi scientifici, anche al surriscaldamento delle acque. In particolare, nell’area mediterranea la temperatura delle acque superficiali è aumentata negli ultimi 25 anni di circa 1-2 gradi (raggiungendo in estate anche i 30 °C), mentre quella delle acque profonde è aumentata di 0,2 gradi.

“Cresce il numero dei nidi censiti sulle coste Italiane – dichiara Sandra Hochscheid, Ricercatrice al Turtle Point della Stazione Zoologica Anton Dohrn – Sicuramente un risultato dovuto anche alla più intensa attività di monitoraggio e al lavoro di sensibilizzazione rivolto ai cittadini e agli operatori balneari, che segnalano le tracce o femmine in risalita sulle spiagge agli esperti. Un altro anno record che sembra superare i numeri dell’anno scorso, anche se la distribuzione per Paesi e regioni è diversa. Infatti, la Spagna al momento ha registrato 5 nidi e la Francia 3, dati probabilmente dovuti a temperature del mare più fredde che si sono registrate dall’inizio della stagione. In Italia invece, dove l’inverno è stato molto mite, soprattutto nel sud, le prime nidificazioni sono avvenute in anticipo, e si stanno già schiudendo le prime uova”.

Minacce e Azioni di tutela con gli “Amici delle tartarughe”: Tra le principali minacce per le tartarughe marine ci sono anche le attività antropiche dato che le aree di nidificazione spesso coincidono con zone di turismo balneare che, se non opportunatamente gestito, rischia di compromettere la schiusa delle uovaPer questo, Legambiente, nell’ambito del progetto Life Turtenest, sta promuovendo una serie di protocolli con i Comuni, le Aree protette e gli stabilimenti balneari. Si tratta degli accordi bilaterali “Amici delle tartarughe”, che forniscono linee guida specifiche finalizzate a ridurre le minacce e creare un ambiente più sicuro per la specie. Al momento sono 85 Comuni firmatari, 31 Aree protette e 115 lidi; un numero, quello degli stabilimenti, destinato a crescere grazie ai protocolli di intesa stipulati a livello nazionale, regionale e provinciale con FIBA, CNA e SIB.

Prossimi eventi di Goletta Verde in Puglia: questo pomeriggio ore 18 presso il CRTM di Manfredonia i Laboratori didattici “Alla scoperta del mare”. Domenica 28 luglio ore 7:00  presso la spiaggia libera Diomede sarà presente un Tartadog – cane addestrato alla ricerca dei nidi di tartaruga marina- insieme al suo conduttore per effettuare una simulazione, ore 10.00  visite al centro aperte al pubblico, ore 11.00  Tartadog alla scoperta dell’odore target: simulazione di attività formativa in unità cinofile da detection, ore 11.30 rilascio di una tartaruga marina Caretta caretta ospite del centro di recupero, ore 18.00 Visite a bordo di Goletta Verde. Martedì 30 luglio a Bari ore 10.00 presso la sede di Legambiente Puglia in via Amendola 45 Conferenza stampa di presentazione dei dati del monitoraggio di Goletta Verde lungo le coste pugliesi e quello di Goletta dei Laghi relativi ai bacini lacustri pugliesi.

Life Turtlenest, un progetto cofinanziato dall’Unione Europea attraverso il programma LIFE e coordinato da Legambiente, finalizzato al miglioramento della conservazione della tartaruga marina comune (Caretta caretta) in Italia, Spagna e Francia, attraverso attività di monitoraggio, messa in sicurezza dei nidi, ricerca scientifica e campagne di informazione e sensibilizzazione. Oltre al coordinatore Legambiente, partecipano al progetto europeo la Stazione zoologica Anton Dhorn; Ispra; Università La Sapienza di Roma; Università di Barcellona; BETA Technological Centre (UVic-UCC); ENCI; Cest Med; Regione Basilicata, Regione Campania, Regione Puglia, Regione Lazio, Agenzie per la protezione ambientale della Toscana. Oltre alle regioni italiane bagnate dal mar Tirreno (Basilicata, Puglia, Campania, Sicilia, Lazio, Sardegna e Toscana) Life Turtlenest interverrà nella regione francese Camargue, in Costa Azzurra e in Corsica e nelle regioni spagnole di Catalogna, Murcia, Andalusia, Isole Baleari e Valencia.   

The baby turtles racing towards the ocean after hatching on a beautiful Ghanaian beach in Africa