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ONTM, Confitarma, AITRA, Assiterminal e Freight Leaders Council insieme per la trasparenza e compliance del Comparto Logistico Italiano

Luca Sisto ha sottolineato il ruolo fondamentale che il settore logistico riveste per il Paese

Del 24 Giugno 2024

È stato Palazzo Colonna, sede di Confitarma, la cornice del convegno “Trasparenza e Compliance per una Logistica Sostenibile”, un’occasione di approfondimento e confronto in cui ONTM – Osservatorio Nazionale Tutela del Mare, Confitarma, AITRA – Associazione Italiana Trasparenza e Anticorruzione, Assiterminal e Freight Leaders Council hanno avuto la possibilità di porre l’attenzione su alcune fondamentali tematiche che toccano sempre più tutto il Cluster Mare, sia nella sua componente marittima che terrestre, ossia i valori della trasparenza e compliance, da intendersi – oggi – non solo quali fondamentali valori sociali cui rifarsi, ma anche quali strumenti per il mezzo dei quali immaginare nuovi modelli socio economici votati non solo alla legalità, ma anche – e soprattutto – all’efficienza operativa.

Dopo i saluti di alcuni ospiti presenti alla giornata, tra cui Vittorio Calaprice, Analista Politico e Relazioni Istituzionali della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Giuseppe Maiellaro, Consigliere Giuridico presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché, Giuseppe Tanga, Direttore Generale di Hermes – Centro Studi Europeo, l’apertura della giornata è stata lasciata al padrone di casa Luca Sisto, Direttore Generale di Confitarma, ospite del convengo, il quale ha sottolineato il ruolo fondamentale che il settore logistico riveste per il Paese, considerato un’industria di primaria rilevanza per il mondo contemporaneo, con particolare riferimento al bacino mediterraneo e al Sistema Italia.

Comparto logistico marittimo: centralità e natura strategica

Un comparto, quello logistico marittimo, la cui centralità e natura strategica è confermata proprio dal fatto che se da un lato il 30% del PIL italiano dipende esclusivamente dall’export, dall’altro è necessario ricordare sempre come sia la stessa conformazione geografica della penisola italiana – che, nelle Alpi, trova nella catena montuosa una barriera naturale alle proprie potenzialità logistiche – ad attribuire alla logistica marittima del Paese un’accezione strategica di rilevanza fondamentale.

Elementi, quelli evidenziati dal Direttore Sisto, ripresi da Federico Ottavio Pescetto, Direttore Generale di ONTM, moderatore del convegno, secondo il quale “trattare di trasparenza e compliance per il comparto logistico italiano, per la sua sostenibilità, richiede una necessaria contestualizzazione.

Questa giornata non si prefigge lo scopo di evidenziare problematiche, come non ha la velleità di fornire soluzioni; quello che oggi intendiamo fare è fornire una vera e propria nota metodologica che i cinque Enti che si sono fatti promotori dell’evento ritengono essenziale: la trasparenza e la compliance non possono e non devono essere considerati quali semplici adempimenti cui una qualunque impresa deve sottostare, ovvero, quali principi di valore privi di una effettiva valenza pratica; essi sono strumenti. Strumenti per mezzo dei quali gli operatori economici del comparto logistico marittimo devono tendere a una sostenibilità intesa non in termini solo ambientali o sociali, bensì, economici.

Nel contesto disegnato dal Direttore Sisto, che ha voluto ricordarci la centralità del comparto logistico marittimo italiano, in questa giornata noi non stiamo parlando dell’impatto esterno della logistica, ma di come quest’ultima possa evolversi, rivedendo il proprio approccio alla trasparenza, alla compliance e alle best practice quali mezzi per raggiungere nuovi modelli di efficienza operativa, nell’interesse primario del nostro Paese”.

Primo a intervenire è stato Massimo Marciani, Presidente del Freight Leaders Council, il quale, riprendendo i primi spunti condivisi, ha evidenziato come “si confermi sempre più l’importanza di avere sistemi di compliance, dentro le aziende, che siano sostenibili e integrati. Tali sistemi devono essere considerati non come un freno ma piuttosto come un elemento di sviluppo per creare un valore all’interno del proprio ecosistema e, specialmente nel caso delle imprese più grandi, per consentire di trainare verso l’eccellenza e verso l’integrazione anche le PMI”.

Un messaggio, quello di Marciani, ripreso anche da Giorgio Martellino, Presidente di AITRAAssociazione Italiana Trasparenza e Anticorruzione, secondo il quale “i sistemi di compliance, se adottati in modo sostenibile e integrato dalle aziende, possono diventare key drivers nel perseguimento delle strategie di business. Allo stesso tempo, le nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale possono semplificare l’implementazione dei sistemi di compliance a condizione che le aziende e la P.A investano prima sulla digitalizzazione dei loro processi.

Dal canto loro, le autorità di controllo esterno devono cercare un maggior coordinamento nelle loro attività attraverso – per esempio – l’adozione di protocolli in attesa, tuttavia, che tale attività di coordinamento sia prevista addirittura normativamente by design”.

Un collegamento, quello tra compliance e efficienza operativa degli operatori economici che anche Alessandro Ferrari, Direttore di Assiterminal, ha voluto evidenziare, aggiungendo che “i temi della compliance per le aziende che operano nei porti è in buona parte insito nella regolazione cui siamo assoggettati: piani di impresa, contratti di lavoro, regimazione degli appalti sono solo alcuni degli aspetti in cui l’industry portuale condivide con lo Stato, attraverso la funzione delle Autorità di Sistema Portuali, informazioni e presupposti per esercitare la propria attività imprenditoriale.

Manca ancora un’evoluzione nell’approccio culturale, soprattutto da parte della PA: gli strumenti di compliance sono troppo spesso ancora intesi come strumenti di coercizione mentre dovrebbe essere condivisa l’importanza di fruirne come strumenti di crescita competitiva e anche di “sana” misurazione di efficienza, operativa, di business e di sostenibilità”.

A concludere la giornata, il Presidente di ONTM Roberto Minerdo il quale ha tenuto a ricordare come l’Osservatorio “vuole essere uno strumento al servizio del Paese e di tutti gli attori – privati o pubblici, istituzionali o economici – i quali hanno colto l’importanza del fare sistema tra loro. Questa giornata ne è un perfetto esempio: siamo oggi a un tavolo dove il comparto armatoriale, il comparto logistico e quello terminalistico si sono seduti allo stesso tavolo, insieme all’Istituzione privata più rilevante nel panorama nazionale della trasparenza e dell’anticorruzione, per ridiscutere e mettere in dubbio alcuni assunti obsoleti che hanno per molto tempo accompagnato la vita economica del Paese.

Oggi abbiamo voluto fare il primo passo di un lungo percorso per il mezzo del quale potrà essere data alla trasparenza, alla compliance e alla legalità un nuovo ruolo: non più adempimento formale, non più semplice forma di controllo manifestata da una norma statale imposta, ma – piuttosto – strumento a mezzo del quale tendere a nuovi modelli di efficienza ed efficacia operativa delle strutture aziendali di uno dei comparti più importanti del nostro Paese: quello logistico marittimo.

La strada sarà lunga, ma le persone che si sono sedute oggi a questo tavolo, portando con sé la propria esperienza e competenza, mostrano come i presupposti per un cambio di paradigma ci siano, e siano estremamente solidi”.