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Presentato il “Rapporto annuale 2023 delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera”

Quest’anno il documento cambia rotta, puntando su un’impostazione articolata sulle 11 funzioni di Guardia Costiera

Del 24 Giugno 2024

E’ stato presentato il Rapporto Annuale 2023 della Guardia Costiera, un documento che offre una panoramica dettagliata delle attività svolte nell’anno precedente: statistiche delle operazioni di salvataggio, efficienza nelle attività di controllo e monitoraggio, e interventi per la tutela ambientale.

Le guardie costiere nel mondo svolgono funzioni legate alla sicurezza dei traffici marittimi e ai controlli nei porti sia per gli aspetti legati alla safety che alla security, al rispetto della legalità in mare, alla protezione dell’ambiente marino e al corretto uso delle risorse marine. Ogni Stato affida queste funzioni ad una o più organizzazioni nazionali.

Al fine di uniformare, a livello europeo, la corretta identificazione delle autorità degli Stati membri competenti per le predette funzioni di Guardia costiera e di individuare la corrispondente Agenzia europea di riferimento, si è provveduto ad individuare 11 funzioni di Guardia costiera che vengono svolte da varie Amministrazioni degli Stati membri con il supporto delle tre Agenzie EU di riferimento: EFCA (European Fisheries Control Agency), EMSA (European Maritime Safety Agency) e FRONTEX (European Border and Coast Guard Agency).

La Raccomandazione (UE) 2021/1222 ha quindi istituito il «manuale pratico» sulla cooperazione europea in materia di funzioni di Guardia costiera quale utile strumento a disposizione degli operatori del settore, contenente i punti di contatto nazionali per ogni singola funzione.

Le 11 funzioni di Guardia costiera stabilite a livello unionale sono quindi le seguenti:

1. Maritime safety, including vessel traffic management 2. Ship casualty and maritime assistance service
3. Fisheries inspection and control
4. Maritime border control

5. Maritime environmental protection and response

6. Prevention and suppression of trafficking and smuggling and connected maritime law enforcement

7. Maritime search and rescue
8. Maritime monitoring and surveillance
9. Maritime customs activities
10. Maritime accident and disaster response

11. Maritime, ship and port security

MARITIME SAFETY

La maritime safety è la raccolta di misure per proteggere la vita umana, le navi ed il loro carico commerciale in mare. Le linee guida vengono fornite dalla Convenzione internazionale per la sicurezza della vita in mare (SOLAS) e spaziano dalla definizione della frequenza delle ispezioni alle navi ai requisiti tecnici dei dispositivi di salvataggio approvati. La formazione e le certificazioni degli equipaggi assicurano, inoltre, che si seguano le best practices e le corrette procedure in mare.

SICUREZZA NEL COMPARTO DELLA PESCA

Nel 2023 è stato istituito il “Gruppo permanente per la sicurezza della navigazione delle unità pesca” che riunisce l’intero comparto di settore per indirizzare la migliore implementazione delle vigenti norme speciali, partecipare alla definizione delle relative policy, condividere gli sviluppi legislativi, affrontare specifici scenari operativi (es. le comunicazioni a bordo tra equipaggi multi- etnici).

Il Comando generale, dal 2013, continua a svolgere un servizio senza soluzione di continuità per rispondere alle richieste di assistenza tecnico-amministrativa provenienti dagli operatori di navi di bandiera come anche dal network diplomatico-consolare nella funzione di Autorità marittima all’estero (es. per coordinare la risposta ai casi di fermo amministrativo di unità mercantili in regime di controllo dello Stato di approdo). In tale contesto, nel 2023 sono stati gestiti 95 eventi sintetizzati di seguito per tipologia di evento e relativa percentuale di accadimento.

In tale ambito la Guardia costiera italiana assume il ruolo di Amministrazione dello Stato di bandiera; pertanto, è responsabile del rilascio della certificazione statutaria della flotta mercantile e da pesca battente la bandiera italiana. Tale attività, oltre a garantire il rispetto dei più rigorosi standard di sicurezza internazionali, europei e nazionali assicura, di riflesso, una maggiore sostenibilità del trasporto marittimo in tema ambientale.

VIGILANZA SUL MERCATO DEGLI EQUIPAGGIAMENTI MARITTIMI

La Direttiva Europea 2014/90/EU – MED (Marine Equipment Directive) mira a definire regole comuni per la certificazione degli equipaggiamenti marittimi, indicando requisiti di progettazione e costruzione e procedure di certificazione uniformi per le flotte degli Stati membri.

Nel 2023, due delle sette Società, all’attualità autorizzate a certificare gli equipaggiamenti in nome e per conto dell’Italia, sono state sottoposte a verifica periodica ed è stato intensificato il monitoraggio degli organismi notificati attraverso verifiche occasionali nei siti produttivi (delle 3 verifiche, 1 è stata svolta in Corea del Sud presso un costruttore di dispositivi di ammaino per mezzi di salvataggio).

PERSONALE MARITTIMO – SEAFARES

Anche nel corso dell’anno 2023 è stata assicurata l’attività rivolta al riconoscimento di idoneità di nuovi Centri di addestramento, nonché ad autorizzare l’erogazione di nuovi corsi ai Centri esistenti, al fine di ampliare, per quanto possibile, l’offerta formativa su tutto il territorio nazionale a favore del personale marittimo.

A fine 2023 risultano riconosciuti complessivamente n. 54 centri di formazione/istituti in grado di erogare la gamma dei corsi STCW attualmente richiesti ai fini dell’imbarco sul naviglio mercantile (oltre che i corsi di “Allineamento” e Direttivo), distribuiti su tutto il territorio nazionale, con ben 80 sedi accreditate. Tale rilevante risultato è stato possibile anche attraverso la continua attività di monitoraggio dei centri di formazione e addestramento autorizzati, svolta dalle Capitanerie di porto ove, territorialmente, hanno sede i Centri di formazione, che per l’anno 2023, si sono concretizzate in 142 verifiche trimestrali.

Il Comando generale, nel corso dell’anno 2023, ha inoltre provveduto al rilascio di n. 151 tabelle di armamento definitive.

CONTROLLO DELLA PESCA

L’obiettivo del sistema di controllo della pesca dell’UE è garantire che le norme della common fisheries policy siano applicate correttamente in modo che le attività di pesca e di acquacoltura
siano ecologiche, economicamente e socialmente sostenibili e in grado di fornire una fonte di cibo sano per i cittadini dell’UE.

Le misure di controllo includono i controlli sull’accesso alle acque (ad esempio le licenze di pesca), lo sforzo di pesca (ad es. stazza delle navi e potenza del motore), le misure tecniche (ad es. norme sugli attrezzi da pesca) e il monitoraggio e la registrazione delle catture estratte dai mari e dagli oceani dalla flotta di pesca dell’UE.

Le norme e i sistemi di controllo in materia di pesca sono concordati a livello dell’ UE, ma sono attuati dai paesi membri attraverso i rispettivi sistemi di controllo nazionali che sono in linea con l’EU fisheries control system.

In Italia, tale attività è svolta dalla Guardia costiera italiana quale autorità competente in dipendenza funzionale del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF).

ATTIVITA’ DI VIGILANZA SULLA FILIERA DELLA PESCA

L’attività di vigilanza sulla filiera della pesca è affidata alla regia del Centro di Controllo Nazionale Pesca (CCNP) del Comando generale che opera sotto la direzione del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF). Il tutto avviene mantenendo stretti contatti con gli organismi europei deputati alla governance della pesca (Commissione europea), all’attività di cooperazione operativa (European Fisheries Control Agency – EFCA) e di supporto alla FAO per l’attuazione del programma della pesca responsabile e il contrasto della pesca illegale. A seguire i numeri dell’attività del 2023.

€ 8 MILIONI SANZIONI EROGATE

92 MILA CONTROLLI SVOLTI

17 MILA ISPEZIONI ESEGUITE

4.770 ILLECITI AMMINISTRATIVI

541 MILA KG PRODOTTO SEQUESTRATO

182 ILLECITI PENALI.

MARITIME BORDER CONTROL

La funzione, cui la Guardia costiera partecipa in concorso alle Amministrazioni nazionali competenti, mira alla protezione del territorio nazionale, ed in particolare dei suoi confini marittimi. Garantire la sicurezza dei confini, controllare e, nel caso, negare l’ingresso illegale di persone e merci e contrastare le attività e i movimenti terroristici, sono gli obiettivi principali di questa funzione.

La finalità del moderno controllo delle frontiere è quindi quella di costruire una cintura di protezione intelligente in tutto il Paese, facendo un uso efficiente e flessibile delle risorse multiruolo e sfruttando l’intelligence e l’esperienza operativa per adattarsi a situazioni in continua evoluzione.

La Guardia costiera italiana nel corso dell’anno 2023 ha partecipato con proprie risorse, in termini di personale e assetti aero-navali, nell’ambito delle Joint Operations coordinate dall’Agenzia FRONTEX.

LA GUARDIA COSTIERA E L’AMBIENTE

CGF maritime environmental protection include sia la parte della pianificazione e della preparazione per la risposta agli inquinamenti, sia la parte operativa per indagare, contrastare e mitigare la minaccia, la frequenza e le conseguenze degli scarichi di idrocarburi e delle emissioni di sostanze pericolose nelle acque di interesse nazionale.

La Guardia costiera quale articolazione funzionale del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, costituisce un braccio operativo nell’attuazione delle politiche di tutela ambientale.

Il legislatore ha affidato al corpo funzioni che si esplicano in attività di vigilanza e controllo nel settore, compiti arricchiti dalle funzioni di polizia giudiziaria per la tutela delle acque dall’inquinamento e di sorveglianza e accertamento in materia di rifiuti.

POLIZIA AMBIENTALE

Fra gli illeciti contestati, circa la metà hanno riguardato le tre macroaree principali (inquinamento, scarichi, rifiuti), mentre la restante parte è riferita a fenomeni di abusivismo demaniale, edilizio, paesaggistico, alle emissioni in atmosfera non autorizzate e alle violazioni commesse all’interno delle aree marine protette.

I numeri

120MILA CONTROLLI di cui 40.526 SU RIFIUTI37.119 SU SCARICHI IDRICI34.302 PER INQUINAMENTO MARINO.

REATI AMBIENTALI

Il peso dei reati di cui alla parte VI bis del Codice Penale rispetto al totale dei reati ambientali contestati dalla Guardia costiera nel 2023 è pari al 12%.

Attività in convenzione con il Ministero dell’Ambiente e della SicurezzaEenergetica

Nell’ambito della convenzione stipulata con il Ministero di riferimento, sono state eseguite 2.238 missioni qui riassunte.

Le missioni di telerilevamento ambientale hanno lo scopo di verificare, in particolar modo lungo specifici tratti di costa, eventuali e puntuali criticità che, successivamente, i nuclei operativi di polizia ambientale (N.O.P.A.) approfondiranno per verificare la presenza di illeciti.

Vigilanza AA.MM.PP.

Quale riscontro alle attività di verifica sulle aree marine protette, sono stati individuati 296 illeciti, la maggior parte dei quali amministrativamente sanzionati.

Comitato per la Sicurezza

Nella sua funzione di membro del Comitato per la sicurezza delle operazioni a mare nel settore degli idrocarburi, il Corpo, con altre Amministrazioni dello Stato, concorre all’attività amministrativa – autorizzazione alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi – ed ispettiva alle piattaforme offshore – prevenzione degli incidenti gravi.

LO SFORZO OPERATIVO DELLA COMPONENTE NAVALE

5.250 ore di moto per missioni in convenzione Aree Marine Protette.

663.082 miglia percorse.

99.271 ore di moto.

LO SFORZO OPERATIVO DELLA COMPONENTE SUB

4.451 Ore di immersione Nuclei Sub.

646 Giorni di missione effettuati da tutti i nuclei.

104 per tutela ambientale in convenzione MASE

38 per tutela ambientale non in convenzione MASE

66 per ricerca disperso

43 per tutela archeologica

76 per la sicurezza della navigazione4

12 campionamenti e monitoraggi in convenzione ARPA.

PREVENTION AND SUPPRESSION OF TRAFFICKING AND SMUGGLING

L’applicazione della normativa internazionale e nazionale per la prevention and suppression of trafficking and smuggling riguarda il contrasto del traffico di esseri umani. La funzione comprende anche il contrasto alle attività criminali legate al mare o che vengono perpetrate tramite esso.
La Guardia costiera italiana fornisce il proprio contributo specialistico in tale ambito in virtù delle competenze di polizia marittima e giudiziaria attribuite al Corpo dall’ordinamento nei settori marittimo e portuale.

Tali funzioni possono essere svolte non solo all’interno dei porti o delle acque territoriali ma, conformemente a quanto previsto dal diritto internazionale, anche in alto mare quando sono in gioco interessi dello Stato oppure vengono perpetrati crimini di particolare gravità, quali ad esempio il traffico di esseri umani e la pirateria marittima.

ASSISTENZA

Fornire assistenza alle persone che si trovano in difficoltà in mare è un obbligo legale stabilito da diritto internazionale consuetudinario e convenzionale.
Secondo la convenzione SAR, i paesi contraenti sono obbligati a sviluppare servizi di SAR marittimi e ad adottare misure urgenti per garantire che l’assistenza necessaria sia fornita a qualsiasi persona che sia, in pericolo in mare.
Ciò include anche il coordinamento delle operazioni SAR fino a quando gli assistiti non vengono sbarcati in un place of safety.
La Guardia costiera è l’autorità nazionale responsabile dell’organizzazione e del coordinamento delle operazioni di ricerca e soccorso in mare ed opera tramite il suo centro operativo nazionale di coordinamento, i sub centres ed i suoi mezzi aeronavali specializzati.

MONITORAGGIO

L’obiettivo della CGFs maritime monitoring and surveillance è quello di istituire nei Paesi dell’UE un sistema di monitoraggio e informazione del traffico navale al fine di migliorare la sicurezza e l’efficienza del traffico marittimo, migliorare la risposta delle autorità a incidenti o situazioni potenzialmente pericolose in mare, comprese le operazioni di ricerca e salvataggio e contribuire ad una migliore prevenzione e individuazione dell’inquinamento causato dalle navi.

Tramite la piattaforma MAREΣ, operativa dal 2009, il Comando generale gestisce lo scambio delle informazioni acquisite dalle reti AIS di 19 Paesi (UE ed extra UE) che si affacciano sui bacini del Mare Mediterraneo e del Mar Nero, mediante l’accentramento, la redistribuzione e la trasmissione alla piattaforma SafeSeaNet gestita dall’Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (EMSA) le informazioni AIS tramesse dagli Stati partecipanti.

ATTIVITA’ MARITTIME

Le autorità doganali mirano a garantire che il commercio legittimo possa svolgersi liberamente, prevenendo nel contempo il traffico e il contrabbando e l’importazione di merci illegali o pericolose. Le autorità doganali sono interessate a monitorare i principali anelli della catena di approvvigionamento delle merci, come il trasporto e l’ingresso di tali merci nell’UE.

La Guardia costiera concorre in questa funzione con attività a supporto delle Autorità doganali, quali ad esempio il pre-clearing, attivo in 18 porti italiani, più comunemente chiamato “sdoganamento in mare”; una procedura telematica che consente di anticipare l’iter amministrativo dello sdoganamento delle merci e del pagamento dei diritti doganali, nel momento in cui la nave lascia l’ultimo porto che precede l’approdo

EMERGENZE

La CGF maritime accident and disaster response include tutte le attività connesse ad una emergenza nazionale a larga scala, con implicazioni sia nel dominio marittimo che in quello terrestre. Nell’ambito di questa funzione la Guardia costiera partecipa al dispositivo di Protezione Civile Nazionale, in particolare, con la partecipazione di un rappresentate del Corpo al Comitato operativo della protezione civile e fornendo il supporto necessario alle emergenze coordinate dal Dipartimento di Protezione Civile.

In tale ambito la Guardia costiera, ed in particolare i locali Compartimenti Marittimi sono i soggetti deputati alla dichiarazione di emergenza marittima locale per il contrasto all’inquinamento marino e al coordinamento delle operazioni operando in dipendenza funzionale dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.

LA SICUREZZA

La sicurezza e più ancora le misure per migliorarla, sono oggi più che mai una questione di particolare importanza soprattutto tenendo conto della crescente instabilità politica e delle infrastrutture strategiche vulnerabili nei porti.

La CGF maritime, ship and port security mira dunque a verificare l’applicazione delle misure di sicurezza a bordo delle unità navali mercantili e delle infrastrutture portuali. La Guardia costiera è titolare di questa funzione di natura preventiva con lo scopo di tutelare lo shipping, i porti e gli impianti portuali nei confronti di eventuali minacce di atti illeciti intenzionali.

94 Numero di porti sottoposti impianti alle misure di portuali security

367 Numero di impianti portuali

L’attività ispettiva locale per verificare l’applicazione e testare l’efficacia dei Port Facility Security Plans (PFSP) ha registrato, grazie al lavoro dei 170 ispettori della Guardia Costiera qualificati, il raggiungimento di 369 ispezioni.

La vigilanza sull’attività di certificazione delle circa 500 navi di bandiera italiana assoggettate alla normativa internazionale viene eseguita attraverso l’analisi delle risultanze dei rapporti di verifica propedeutici al rilascio e/o rinnovo del “Certificato Internazionale di Security della nave” (ISSC), sia in Italia che all’estero, nonché dall’analisi dei reports delle ispezioni condotte sulle navi italiane, che scalano porti stranieri.

LE ATTIVITA’ TRASVERSALI

Il comparto marittimo, aggregando e integrando le differenti attività economiche, commerciali, produttive, turistiche ed energetiche correlate al mare, supera il 25% del Pil nazionale.
Di fatto un quarto dell’economia italiana, direttamente o indirettamente, trova proprio nel mare il suo fattore di coesione e il suo habitat funzionale naturale.
Il Corpo, quale sportello unico del mare, fornisce un contributo indispensabile all’economia del mare per garantire una cornice di sicurezza trasversale e baricentrica a tutte le attività che si svolgono in mare e nei porti: salvaguardia della vita umana, sicurezza della navigazione e dei trasporti marittimi, protezione ambientale, vigilanza della filiera ittica, amministrazione della gente di mare e del naviglio mercantile, cantieristica e diporto nautico, portualità.

Nel capitolo 12 del Report si presentano le attività trasversali alle funzioni di Guardia costiera, svolte dagli uffici marittimi dislocati lungo gli 8mila km di costa nazionali, e l’impegno del corpo di investire anche nel 2023 nella formazione del proprio Capitale umano, il vero valore aggiunto di questa Amministrazione e nell’acquisizione di nuovi e sempre più performanti mezzi aeronavali.

L’impegno nel campo della formazione.

3171 il numero del personale formato.

3 i centri di formazione: Centro di formazione specialistica VTMIS ed attività operativa (Messina), Centro di formazione specialistica in materia ambientale, di pesca e dei servizi di istituto – Bruno Gregoretti (Livorno), Centro di formazione specialistica Sicurezza della Navigazione e trasporto marittimo CA. (CP) Antonio De Rubertis (Genova).

71 il personale formato in materie ispettive riguardanti la sicurezza della navigazione

60 Personale formato in materia di controllo della pesca

982 Personale formato in materia SAR e prontezza operativa equipaggi

8 Numero di piloti per alimentare la componente ala fissa e rotante

117 Numero di personale formato in materia ambientale

3 Numero di Soccorritori Marittimi formati.