Il Presidente dell’International Propeller Club italiano Umberto Masucci ha coordinato i lavori della tavola rotonda intitolata “Cruise Industry in the Med: future scenarios” che ha aperto la seconda giornata di Shipping and the Law a Napoli.
Ne riportiamo l’intervento introduttivo.
“Questa è la settima edizione di Shipping and the Law e sono molto felice che mi abbiate chiesto di organizzare questa sessione perché penso che sia uno dei punti più importanti di confronto per la nostra regione e il nostro Paese.
Vorrei partire da un punto: mentre lo shipping ha avuto negli ultimi 15 anni diversi momenti di crisi, fortunatamente l’industria crocieristica è sempre stata in salute.
Penso che questo è un aspetto che spesso dimentichiamo.
L’industria crocieristica è turismo ma è shipping e sono molto orgoglioso che l’Italia sia leader in questo settore.
Per introdurre i lavori vorrei dare degli spunti.
Ho visto un po’ di numeri recentemente usciti dall’Italian Cruise Day di Spezia.
Ebbene le crociere nel Mediterraneo rappresentano oggi circa il 18,7% del totale delle crociere nel mondo.
E’ un numero importante, tra l’altro molto vicino a quello delle merci, che è il 19%. Questo mar mediterraneo è centrale nel mondo per le crociere come per le merci che attraversano gli stretti di Gibilterra e di Suez.
E’ un dato interessante. Tra l’altro è cresciuto dal 2008 di oltre un punto percentuale, però è sceso di 3 punti dal 2013. Era il 21,7%. Quindi dobbiamo preoccuparci? Questo è certamente un tema che sarà dibattuto oggi.
Quello che è importante e ci interessa da un lato e dall’altro è invece che la Cina dal 2008 al 2016 è salita dall’1,2% al 9,2%.
L’impatto economico delle crociere in Europa è di 17 miliardi di euro sul GTP con 360.000 occupati e l’Italia è al primo posto con 4,5 miliardi di contribuzione al PIL e 103.000 occupati.
Per il Mediterraneo passano quasi 30 milioni di crocieristi, di cui l’Italia, che è leader, 11 milioni.
Positivo ma forse bisogna fare qualcosa in più per attirarli, anche come porti, questo sarà uno dei temi, perché questo dato è un po’ stagnante. Negli ultimi 5 anni è fondamentalmente rimasto lo stesso. E’ un po’ come i container, dove ripetiamo i 10 milioni di teus ormai da 5/6 anni mentre altri Paesi continuano a crescere.
Uno spunto che vorrei dare: tre settimane fa celebravamo a Genova i 30 anni del Propeller Club italiano e lo facevamo in una sede prestigiosa, la Banca d’Italia. La relazione da parte del capo ufficio studi Migliardi della sede di Genova è stata molto interessante perché in particolare ha fatto un’analisi dei primi 9 porti di crociera italiani e viene confermata una correlazione positiva e statisticamente significativa tra le dotazioni degli scali e le movimentazioni dei passeggeri. Non è una variabile indipendente: a maggiori dotazioni infrastrutturali corrisponde un maggior numero di passeggeri.
Si certificava anche che comunque i porti italiani, pur avendo fatto bene, hanno ancora un gap rispetto ad altri porti mediterranei e mondiali e si citavano Barcellona e Miami.
Certamente siamo a Napoli, e darò per prima la parola all’Assessore Villani, e non possiamo dimenticare che nel 2017 avremo un calo del traffico nelle crociere di circa il 30% pur avendo raggiunto quasi 1.300.000 crocieristi.
Altro punto e lo svilupperà bene Ivano Russo, come la riforma portuale e le nuove governance potranno contribuire a dare uno sviluppo ulteriore al settore delle crociere in Italia.
Infine il rispetto dell’ambiente e delle nuove tecnologie, un tema sicuramente molto importante che riprenderemo più avanti”.
Umberto Masucci
Presidente International Propeller Club italiano