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Shipping, Forwarding&Logistics meet Industry: l’intervento di Umberto Masucci

Del 2 Febbraio 2017

Sessione di apertura della prima edizione di Shipping, Forwarding&Logistics meet Industry – L’intervento di Umberto Masucci, Presidente The International Propeller Clubs.
“Milano non ha accesso al mare ma produce il 30% del Pil. 
Io ricordo ancora quando Pininfarina in un’assemblea del 1988 disse che le sue auto era costretto a portarle a Rotterdam e da italiano non poteva pensare di portare quello che produceva all’estero lontano dai porti italiani a lui vicino. 
La portualità italiana ha avuto due fasi:
la prima dopo la legge 84/94 che ha inizialmente avuto effetti positivi.
Negli anni ’80 grazie all’efficientamento dei porti italiani siamo riusciti a intercettare carichi che venivano da altri paesi e recuperare traffici del nostro paese.
Negli ultimi 15 anni il mondo è cambiato ma la legge è rimasta sempre uguale.
Dal 2002 fino al 2015 tutti noi rappresentanti delle associazioni di categoria siamo stati a Roma tante volte in tutte le sedi istituzionali a discutere disegni di legge, ma non cambiava niente.
Come Propeller dobbiamo dare atto che negli ultimi 18 mesi qualcosa è cambiato grazie alla Riforma Delrio. Certamente non è un lavoro completato ma è un pezzo del lavoro.
Certamente non basta accorpare i porti, ma già il fatto di aver dato un indirizzo è un fatto positivo.
Il decreto non è solo dedicato alle presidenze ma ha cambiato completamente il sistema, ad esempio nella composizione del comitato di gestione.
Reputo i primi passi positivi. Anche nelle prime nomine del ministro, alcune delle quali sono state orientate anche sulla logistica e non solo sulla portualità pura.
L’avere presidenti più interportuali è sicuramente innovativo e positivo.
Come lo è la nuova composizione dei comitati di gestione dove sono chiamate a operare professionalità e tecnici. Come è avvenuto a me a Napoli o ad esempio a Rino Canavese a Savona.
Vedo un vento positivo con tutte le difficoltà che ci sono perché non è facile accorpare i porti.
Io dico all’industria italiana: oggi dalla portualità italiana voi potete avere non certezze ma molto più di una speranza.
Credo che ora tutti debbano impegnarsi per fare un salto di qualità”.