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Ultima giornata di PST dedicata alla transizione energetica e al tema Green Port&Shipping

Al centro il confronto tra gli operatori ed esperti sulle norme e gli obiettivi imposti a livello internazionale per la decarbonizzazione

Del 13 Ottobre 2023

L’ultima giornata di PST dedicata alla transizione energetica e al tema Green Port&Shipping a Palazzo S.Giorgio si è aperta con un confronto tra gli operatori ed esperti sulle norme e gli obiettivi imposti a livello internazionale per la decarbonizzazione, moderato da Caterina Cerrini, membro di Wista Italy e MYWAY. 

Mario Sommariva, presidente dell’ADSP Mar Ligure Orientale, ha sottolineato come non sia un caso che sia il comparto marittimo a trainare il cambiamento in maniera molto forte: “La nostra si sta dimostrando un’industria matura, col settore navi più avanti dei porti – ha detto Sommariva – da quel punto di vista i porti hanno la possibilità di dare un grande contributo attraverso tecnologia, digitalizzazione ma anche con infrastrutture di rifornimento per e-fuel”.

L’ammiraglio ispettore capo della Capitaneria di porto Luigi Giardino ha raccontato la ricca e nutrita attività di negoziazione, discussione e lobbying svolta dall’Italia nelle sedi europee e internazionali per mitigare gli effetti delle nuove legislazioni, nei loro aspetti più critici e potenzialmente dannosi per la competitività e la sicurezza del comparto nazionale marittimo. Manuela Tomassini di EMSA ha illustrato gli obiettivi Ue per la decarbonizzazione del trasporto marittimo e il contributo dell’Agenzia: “Supportiamo lo sviluppo, l’implementazione e il rispetto della legislazione – ha detto Tomassini – in questo momento siamo nella fase di sostegno all’implementazione, anche perché ci sono ancora aspetti oggetto di discussione”.

Secondo Luca Brandimarte di Assarmatori Shipowners Association, per come è scritta, in questo momento la normativa rischia di andare a incidere su sicurezza e competitività dello shipping italiano. “Il maggior impatto sarà su isole, autostrade del mare e transhipment, sono quelli che si ritroveranno coi maggiori costi e in maggior difficoltà nel competere con altri porti. Sulle isole il vero tema è che il maggiore costo sarà scaricato sui passeggeri, con una stima intorno al 20%” ha spiegato Brandimarte, che ha poi sottolineato la contraddizione di una normativa stringente che, tramite premialità dovrebbe incentivare la compliance “peccato che le regole sono talmente rigide che difficilmente si riuscirà ad accedere a questi fondi” ha concluso Brandimarte. 

Timothy Cosulich, presidente di IBIA, ha posto l’accento su due questioni, quella dell’effettiva disponibilità e quella degli spazi: “Ad oggi l’industria marittima è l’unico grande utilizzatore e, al momento, non c’è quasi concorrenza, ma un domani dovrà competere per l’approvvigionamento di questi fluel – ha spiegato Cosulich – Poi c’è una questione di spazi: a parità di potere calorifico,  l’idrogeno occupa sette volte il volume del carburante tradizionale, con conseguenze sia nello stoccaggio a terra, sia in nave. E non va dimenticato il loro costo, che è decisamente più alto”.