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XII Rapporto Economia del Mare, Musumeci: “Il mare come risorsa è diventata una cosa seria”

Il ministro è intervenuto nella sede di Unioncamere alla presentazione del Rapporto 2024

Del 10 Luglio 2024

Il Ministro Musumeci è intervenuto a chiusura della presentazione del XII Rapporto sull’Economia del Mare presentato questa mattina nella sede romana di Unioncamere.

“I rapporti si devono seguire, comprendere. Ho poco da dire. Come voi ho seguito questo che è un rito ormai voluto dalla Camera di Commercio di Frosinone e Latina e naturalmente con l’Istituto Tagliacarne che fa un lavoro difficile in un contesto in cui le cifre non sempre corrispondono, perché ogni soggetto usa metodi non sempre coincidenti.

Al di là di tutto c’è una realtà che emerge e che tutti abbiamo colto, come nel 2023, il mare come risorsa è diventata una cosa serie. Il mare sta rivelandosi una non scoperta, ma una marcia, una carta del mazzo mai giocata, perché non ha mai avuto una sua centralità. Ci sono delle coincidenze di carattere economico, sociale, sociologico, contesto geo politico che hanno favorito la comprensione del fatto che il sud Italia non può rimanere ingabbiato nella questione meridionale. C’è solo una questione, che è nazionale. L’Italia deve far fare sintesi al sistema nord e sud.

Nella geografia economica abbiamo capito che il Sud si sta liberando da questa gabbia ideologica dell’assistenzialismo. Il mio ruolo di Ministro non mi fa parlare da uomo del sud, ma faccio una analisi serena da uomo di governo. L’Italia ha bisogno di un sud che non arranchi. una delle carte di cui dispone è il mare. Ma le infrastrutture vanno realizzate, cosa che non accade da decenni. Penso a quelle della mobilità, ma anche quelle sanitarie e portuali.

Oggi abbiamo compreso come il mare possa essere lo sbocco al quale non abbiamo mai guardato con sufficiente attenzione o con sufficiente pessimismo. Ecco il ruolo importante che l’imprenditore privato e le istituzioni sono chiamate a giocare. Solo se si incontrano le due grandi forze, la governance e quella del tessuto imprenditoriale, si può procedere. L’impresa è l’unica fonte di ricchezza concreta, se continuiamo con la politica dell’assistenzialismo per sostenere imprese che non ce la fanno, per vari motivi, aziende che non vanno sostenute, si sprecano risorse che andrebbero usate per aziende in difficoltà ma pronte a convertirsi, adattarsi.

Nel 2019 si è raggiunto il picco nell’economia blu. Poi con la pandemia anche quel settore dell’economia ha subito condizioni di stasi. Dal 2021 l’ascesa è stata inarrestabile. Il che significa che come governo dobbiamo prendere atto del fatto che questo settore economico, circa 300mila imprese tra piccole, medie e grandi hanno bisogno di essere guardate con necessaria attenzione in un contesto nazionale e internazionale, che diventa sempre più difficile.

Non possiamo dire che la UE abbia operato iniziative appropriate nell’ambito dell’economia blue. L’Europa continua a guardare al Nord e non al Mediterraneo. Un limite al quale il nuovo parlamento europeo e la nuova commissione europea dovrebbero mutare. Oggi la partita dell’Unione europea, quella di cooperazione, crescita, sicurezza si gioca a Sud non nel mar Baltico. Sono convinto che abbiamo come governo il dovere di sperare che l’asse possa essere spostato. Se così fosse, le 15 regioni marittime italiane, soprattutto il Mezzogiorno, avrebbero da giocare una partita impegnativa.

Con Urso abbiamo messo in piedi il collegato per l’economia blu: lui si occupa delle imprese noi del coordinamento delle politiche del mare. Il futuro ora deve riguardare transizione green, dimensione subacquea e digitalizzazione. Il mondo subacqueo farà la differenza e su questo settore stiamo lavorando con piglio e particolare attenzione. in consiglio dei ministri porterò il disegno di legge sulla dimensione subacquea.

E’ un fronte sul quale l’industria ha puntato la propria attenzione: parliamo di robotica di strumenti sofisticati, parliamo di attività legate alla sicurezza, attività antisabotaggio, alla geologia marina, alla biologia marina, a tutto ciò che l’uomo compatibilmente e sostenibilmente può ottenere dal mare.

Con questi obiettivi ci impegniamo a dialogare, come ha detto questa mattina Acampora. Il Governo intende dialogare con tutte le filiere dell’economia blu. I dati che ci offre Tagliacarne ci permette di capire quali sono gli anelli deboli e quelli forti”.